Addio a Pavarotti

12/03/2023

Pavarotti, la voce dell'Italia nel mondo, dal bel canto alla lirica negli stadi Aveva 71 anni e soffriva di tumore al pancreas: è morto in casa a Modena, assistito fino all'ultimo dalla sua famiglia. Sul sito una sua frase: "Una vita spesa per la musica è una vita spesa bene. Ricordatemi come un cantante d'opera." Commozione in tutto il mondo: i Grandi della Terra, le star della musica, i semplici cittadini. Per oltre 40 anni 'Big Luciano' è stato l'erede di una tradizione che fa fatica a trovare nuovi 'campioni'. Ma il pubblico lo conosceva soprattutto per i «Concerti dei Tre Tenori» e per le iniziative di beneficenza 

Nei teatri di tutto il mondo il pubblico è impazzito per le interpretazioni di Luciano Pavarotti. Si ricordano ovazioni storiche: il 24 febbraio 2003 alla Deutsche Oper di Berlino venne applaudito per un'ora e sette minuti, i giornali scrissero che c'erano state 165 chiamate. Ad ascoltarlo nel giugno del 1993 al Central Park c'erano mezzo milione di persone. Sono caratteristiche di un divo, un cantante lirico come ce ne sono pochissimi nella storia, una leggenda del Belcanto, che non verrà cancellata dal fatto che negli ultimi anni Pavarotti si sia trascinato faticosamente in un lunghissimo tour di addio, che forse non sarebbe mai finito, se a mettere la parola fine non fosse arrivato qualcosa di davvero definitivo, la morte. La critica poi si è divisa ed in tanti lo hanno demolito per le scelte giudicate troppo popolari degli ultimi anni, dai «Concerti dei Tre Tenori», con Placido Domingo e José Carreras, ai tanti duetti con i divi Pop del momento in «Pavarotti & Friends», il grande concerto di beneficenza organizzato per anni dal tenore modenese. 

Ma nessuno potrà mai negarne la grandezza, a prescindere dalla popolarità. Di tutte le sue esperienze, quelle più applaudite, la carriera di tenore 'puro', quella di divo del pop, 'Big Luciano', come era affettuosamente soprannominato, non ha mai rinnegato niente e non ha mai accettato 'rimproveri'. La critica spesso lo ha attaccato per il suo "crossover", cioè il fatto di aver mescolato vari generi musicali. Ma lui non ci faceva caso, e a chi gli chiedeva, alle soglie dei 70 anni, che cos'altro avrebbe voluto dalla vita, rispondeva: "Mi vergognerei di chiedere più di ciò che ho." 

(Liberamente tratto da Rosaria Amato, in: "www.repubblica.it", 06.09.2007) 

Rispondi alle domande:

1) Luciano Pavarotti è stato definito il più grande tenore del Novecento, e la sua morte ha richiamato l'attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Se lei conosce l'opera lirica, può dirci come vi si è avvicinato/a e perché la ama? Altrimenti, perché no? 

2) Qual è il suo genere di musica preferito e quali sono i momenti in cui preferisce ascoltare musica? E quando, da solo/a od in compagnia? 

3) 'Big Luciano', come era soprannominato, amava cantare, e negli ultimi anni della carriera ha organizzato, a scopo benefico, diversi grandi concerti insieme ai big della musica leggera. Da più parti è stato molto criticato per aver mescolato due generi tanto diversi. Però, grazie a questa operazione, ha avvicinato molti all'opera. Lei cosa ne pensa? 

4) Evidentemente, secondo certa critica, c'è un genere musicale di serie A, il "Belcanto", ed uno di serie B, la musica leggera. Si può fare una classifica del genere secondo lei? E per finire, ci parli della sua canzone preferita e ci spieghi perché la ama tanto.