Babbo Natale: La storia di San Nicola
San Nicola è una delle figure più affascinanti e misteriose della tradizione cristiana, un personaggio che attraversa secoli, migrazioni, leggende e culture. La sua storia comincia nell'antica Licia, una regione dell'odierna Turchia meridionale affacciata sul Mediterraneo, e prosegue fino alle coste dell'Italia, dove la città di Bari custodisce da quasi mille anni le sue reliquie e il suo mito. Seguendo il percorso della sua vita e delle sue reliquie, si può osservare come un uomo del III secolo sia diventato uno dei santi più amati al mondo, protettore di marinai, bambini, viaggiatori e intere comunità.
San Nicola nacque intorno al 270 d.C. nella città di Patara, un importante porto della Licia. La sua famiglia era benestante e profondamente religiosa. Secondo la tradizione, rimase orfano molto giovane, ereditando una grande ricchezza che scelse di distribuire ai poveri in segreto. È da questo gesto di carità silenziosa che nascerà una delle leggende più note: quella delle tre ragazze a cui lasciò cadere tre sacchi di monete dalla finestra di notte per salvarle dalla miseria. Questo episodio, tramandato per secoli, diventerà la base della figura generosa che in molte culture si trasformerà nel personaggio moderno di Babbo Natale.
Dopo l'infanzia, Nicola entrò nel clero e divenne vescovo di Myra, città oggi conosciuta come Demre, sempre in Turchia. Il suo episcopato coincise con un periodo turbolento per l'Impero Romano, segnato dalle persecuzioni contro i cristiani. Nicola fu imprigionato durante il regno di Diocleziano e liberato solo con la pace di Costantino. La sua figura, tuttavia, non divenne celebre solo per la fede o per la resistenza, ma anche per l'immagine di un uomo vicino alle persone, difensore dei deboli e protettore dei viaggiatori. In un'epoca in cui il mare era fondamentale per i commerci mediterranei, Nicola si impose come patrono dei marinai, forse anche grazie ai miracoli che la tradizione gli attribuì: tempeste placate, navi salvate, porti raggiunti sani e salvi grazie alla sua intercessione.
Durante la sua vita si costruirono attorno a lui molte storie, alcune realistiche, altre più simboliche. Si racconta che abbia salvato tre giovani innocenti da un'esecuzione ingiusta, intervenendo davanti alle autorità con fermezza e coraggio. Un'altra narrazione lo vede protagonista di un dibattito teologico nel Concilio di Nicea del 325, segno del prestigio che il suo nome aveva raggiunto in tutto il mondo cristiano. Morì probabilmente intorno al 343 d.C. a Myra, dove fu sepolto in una chiesa che presto diventò meta di pellegrinaggi.
Per secoli la sua tomba in Anatolia rimase un punto di riferimento spirituale per molti popoli del Mediterraneo. Le coste turche, però, entrarono nel corso del Medioevo in un territorio conteso tra bizantini e invasori arabi, e la situazione politica rese sempre più difficile proteggere i luoghi sacri. Fu in questo clima inquieto che, nell'XI secolo, un gruppo di marinai e commercianti baresi decise di compiere un viaggio che avrebbe cambiato per sempre la storia del santo: portare le sue reliquie in Italia. Non era solo un atto religioso, ma anche una competizione con la città veneziana, che mirava a riportare a Venezia le ossa di San Marco. La presenza delle reliquie era simbolo di prestigio spirituale, politico ed economico.
Nel 1087 alcune navi partirono da Bari verso Myra. Il viaggio fu lungo e rischioso, ma i marinai riuscirono a raggiungere la chiesa dove erano custodite le spoglie del santo. Prelevarono le reliquie e le portarono via, convinti di metterle al sicuro in Occidente. Il rientro in Italia fu accolto come un evento miracoloso. Le campane di Bari suonarono a festa e la città intera si radunò al porto per ricevere ciò che considerava un dono arrivato dal passato. Da quel momento, San Nicola divenne il cuore spirituale della città.
Per ospitare le sue reliquie fu costruita una basilica imponente: la Basilica di San Nicola, uno dei principali esempi di architettura romanica in Europa. La cripta, ancora oggi visitabile, custodisce l'urna che contiene le ossa del santo e una sostanza liquida chiamata "manna", che secondo la tradizione stilla ancora dalle reliquie. Da allora la basilica è meta di pellegrinaggio continuo, non solo per cattolici ma anche per ortodossi, soprattutto dalla Russia, dove San Nicola è uno dei santi più venerati.
Nel tempo, la figura del santo ha ispirato tradizioni diverse. In molte regioni del Nord Europa, San Nicola è diventato un portatore di doni per i bambini nella notte del 6 dicembre. Da questa tradizione, unita alle storie portate dagli emigrati europei in America, nascerà la figura moderna di Santa Claus. Se oggi il mondo conosce un uomo vestito di rosso con una barba bianca che viaggia su una slitta, è perché secoli prima un vescovo della Licia aveva trasformato la sua ricchezza in gesti nascosti di generosità.
In un certo senso, la storia di San Nicola è una storia di movimento: movimento di idee, di oggetti sacri, di credenze popolari. Dalla Turchia a Bari, dai primi pellegrinaggi medievali alle feste moderne dei bambini europei, la sua figura cambia e si adatta, rimanendo però legata alla stessa radice: la protezione, la carità e un senso profondo di umanità. Ciò che sorprende è come un uomo del III secolo sia riuscito a superare epoche, confini e culture, trasformandosi in un simbolo universale di dono e gentilezza. Non esistono molti uomini capaci di attraversare il tempo con la stessa leggerezza con cui una storia attraversa un popolo. San Nicola è uno di questi.
