Come i Content Creators e gli Influencers hanno cambiato il mondo

12/02/2024

Con la velocizzazione del tempo e la reale presenza dell'intelligenza artificiale, si stima che 30 per cento dei lavori tradizionali si estinguiranno nei prossimi 5 anni  cambiando  la concezione arcaica del mondo del lavoro. Tutti devono adattarsi, studiare molto, e creare o migrare i propri lavori sul web, senza eccezzioni. Giovani creativi autonomi dimostrano che é possibile, e non esiste alcuna scusa per non adattarsi ed evoluire. Negli ultimi due anni oltre 165 milioni di persone sono entrati a far parte della creator economy, con una crescita significativa negli Usa (+34 milioni), in Spagna (+10 milioni), nella Corea del Sud (+11 milioni) e in Brasile (+73 milioni). Il 17% è imprenditore mentre il 39% aspira a diventarlo in futuro. Per la sociologia, l'influencer è un agente sociale che opera in uno spazio comunicativo per esercitare la propria capacità di orientare le decisioni d'acquisto oppure la discussione pubblica. Ma ciascun influencer ha caratteristiche distintive.

Chiara Ferragni è l'influencer più seguita e ascoltata in Italia.

Il potere di parlare ad un pubblico così grande nel web, ha già superato di lunga quello della politica. La prima ministra italiana, sgomenta dal potere mediatico della giovane che ha superato quello del Governo, ha cercato di rallentarne l'ascesa, ovviamente senza alcun successo. Anzi, il partito al potere accanendosi contro la giovane, per loro sfortuna, l'ha proiettata ad essere conosciuta mondialmente. La Ferragni con l'ingenuità e la semplicità che la contraddistinguono, in realtá ha un potere enorme sulla popolazione italiana, e non solo, ha modificato la politica: è stata protagonista di dibattiti politici in parlamento, é riuscita a sua totale insaputa a regolarizzare la professione di Influencer in Italia modificando il Codice del Lavoro, impensabilmente ha cambiato il codice penale, ed é addirittura stata creata, per sua sorpresa, una legge con il suo nome. Tutto questo senza che lei stessa intervenisse direttamente. Quindi si ingannano quelli che hanno di fronte qualcosa di leggero e divertente, é stato un lungo e pesante lavoro di anni che ha coinvolto e dato impiego a più di 20 persone in un vero ufficio che si occupano della sua immagine e contenuti. É chiaro dunque che la creativitá e ideali di un giovane è molto più potente che gli arcaici valori politici, ai quali siamo tutti stanchi. Si ingannano quelli che difendono i loro valori, ormai svalutati e senza propositi, che i giovani non vogliono cambiare il mondo, la Ferragni è la prova di questo. Il potere è in mano a loro, come deve essere, e i politici sofisti che solo parlano e niente concludono temono, non il potere dei geniali giovani come la Ferragni e Zuckemberg, ma paura di che nessuno ormai si importi dei loro discorsi che niente fanno per l'Italia.

Puoi visitare il profilo di Chiara nel seguente link:  

Quali sono le differenze tra testimonial, influencer e content creator?

Quella del testimonial è una figura professionale diffusa e molto conosciuta, appartenente al mondo dei "mass media" e ormai – quasi – superata. Si tratta di un personaggio famoso che presta il suo volto per una pubblicità e fa, così, da garante della credibilità di un'azienda. Promuove prodotti e servizi soprattutto attraverso spot televisivi o pubblicità tradizionali, come quelle sulla carta stampata.

Influencer e content creator sono invece figli della nostra epoca, figure professionali nate con la diffusione dei social network.

La differenza principale che c'è tra un content creator e un influencer sta nel loro obiettivo, ovvero il motivo per cui creano contenuti e li postano online.

Mentre i primi si concentrano sulla creazione di contenuti di qualità, per sé stessi o per conto di terzi, gli influencer sono degli "opinion leader", con la loro opinione su prodotti e servizi riescono a influenzare la propria community.

Anche loro puntano su contenuti di valore, che devono però essere coinvolgenti e capaci di suscitare emozioni o reazioni nel pubblico, che viene così influenzato dalle loro idee, opinioni e comunicazioni.

Vicky Montanari é considerata dalla rivista Glamour tra le Content Creators più influenti del Portogallo. 

Victoria Toniatto Montanari, conosciuta nel web come Vicky Montanari è italiana di Roma, ma vive a Lisbona da molti anni. Parla 4 lingue per comunicarsi con il suo pubblico spesso di vari paesi. Ha avuto diverse esperienze lavorative, dopo essersi laureata in Relazioni Internazionali, nella Faculdade de Lisboa in Portogallo. Cominciò l'esperienza lavorativa in CASAFARI come Social Media Manager e Content Creator, dove mostrando il suo valore come Customer Success Specialist ha appreso rapidamente il potenziale dei social network.

Grazie a queste posizioni di successo come social media management, account management e marketing analysis, ha scielto di non seguire la carriera di Diritto, e investire in una professione contemporanea piú  adatta ai rapidi cambiamenti dei nostri tempi. Il successo e l'expertise di muoversi nel web, fece con che le Fashion Brands la portassero in paesi inpensabili dove divulga i loro prodotti. Questa rapida ascesa e lavoro duro e costante,  la trasformarono in pochi anni tra le 10 Content Creators che più influenzano i giovani portoghesi.

Puoi visitare il profilo di Vicky nel seguente link:  

La creator economy ci ha mostrato come, perseguendo i nostri interessi e le nostre passioni, possiamo crearci un lavoro che realmente ci gratifichi. Eppure i percorsi di studio tradizionali continuano a formarci seguendo un percorso standard, immutabile e uguale per tutti. Come soldati che devono imparare la disciplina più che un modo per destreggiarsi nel mondo di oggi.

Perché è proprio questo il problema: il sistema formativo tradizionale non ci prepara ad affrontare il mondo. Da una parte non ci è permesso seguire la nostra naturale indole e curiosità (se non in determinate scuole costruite ad hoc con questo scopo).

Dall'altro lato invece non sono minimamente in grado di stare dietro all'evoluzione tecnologica. La tecnologia viaggia a una velocità a cui i sistemi tradizionali, per come sono costruiti, non possono star dietro. Secondo uno studio condotto ad Harvard le competenze acquisite durante il college oggi rimangono rilevanti solo per cinque anni. Poi semplicemente il mondo cambia troppo. E abbiamo bisogno di aggiornare le nostre competenze.

Ed ecco allora che entra in gioco il web: il mondo online ci ha fatto capire che possiamo inseguire la nostra genuina curiosità e i nostri interessi formandoci come meglio crediamo. Le aziende guardano sempre meno agli attestati accademici e sempre di più alle competenze reali delle persone.

Con una stima di 30 per cento dei lavori estinti nei prossimi 5 anni che è un brevissimo temopo, sono abbastanza convinto che il futuro della formazione avverrà online con i creators come insegnanti di come adeguarsi a queste nuove professioni.