Diritti per tutti

09/03/2023

Suffragétte Denominazione, talora polemica, delle femministe britanniche in lotta per l'estensione alle donne del diritto di voto. Il movimento, che sorse alla fine del 19° sec. e si diffuse anche in altri paesi, raggiunse il suo obiettivo nel 1928. 

In linea di massima, per diritto di voto si intende il diritto di partecipare a votazioni di tipo pubblicistico, siano esse di tipo deliberativo o elettivo (Elezioni). Tra questi due tipi di votazioni il secondo è senza dubbio il più importante. Il voto è il diritto politico per eccellenza (Diritti costituzionali) ed è strettamente legato alle nozione di democrazia, di sovranità popolare e di cittadinanza. Da un punto di vista storico, si tratta di un legame relativamente recente, che tuttavia costituisce ora un dato di fatto irreversibile nell'ambito degli ordinamenti democratici, proclamato in tutte le più importanti Costituzioni novecentesche (art. 17 e 22 Cost. Germania 1919; artt. 3, 4 e 6 Cost. Francia 1946; art. 48 Cost.; art. 38 Legge fondamentale Germania 1949; artt. 3 e 6 Cost. Francia 1958; artt. 23, 68 e 69 Cost. Spagna 1978; artt. 136 e 149 Cost. Svizzera 1999): il suffragio universale, ovvero il diritto a partecipare alle elezioni conferito a tutti cittadini maggiorenni, uomini e donne, è, infatti, una conquista del XX secolo e segna il fondamentale passaggio dallo Stato liberale alla moderna democrazia costituzionale (Forme di Stato e forme di governo).

 Si deve tenere presente, infatti, che il riconoscimento del diritto di voto alle donne costituisce una conquista successiva ed ulteriore rispetto all'affermazione del suffragio universale maschile: mentre il riconoscimento del primo si colloca, da un punto di vista cronologico, tra il 1848 e il primo dopoguerra (cfr. artt. 24 e 25 Cost. Francia 1848; art. 20 Cost. Germania 1871), il secondo viene generalmente attribuito nel periodo di tempo tra il primo e il secondo dopoguerra e, in Italia, solo nel secondo dopoguerra, nel 1946 (Assemblea costituente). 

Il voto esisteva anche nell'antichità e nel medioevo, anche se si svolgeva con modalità diverse rispetto a quelle che siamo soliti considerare: solo con l'affermazione del costituzionalismo moderno e del principio di uguaglianza viene accolta l'idea del voto come diritto individuale («un uomo, un voto»), laddove nelle epoche precedenti il voto si ricollegava all'appartenenza a un gruppo (si pensi ai comitia curiata o ai comitiva centuriata dell'antica Roma o all'appartenenza agli ordini negli Stati generali di antico regime). 

Il diritto all'istruzione.

Attivista pakistana (n. Mingora 1997). Attiva sin da giovanissima nella lotta per i diritti civili e per il diritto allo studio delle donne nel suo Paese, a tredici anni è diventata nota grazie al suo blog per la BBC, in cui tra l'altro denunciava il regime dei talebani pakistani, ostili ai diritti alle donne. Nel 2012 è stata ferita in un attentato rivendicato successivamente dagli stessi talebani. Curata a Londra e ristabilitasi, nel luglio del 2013 ha tenuto un discorso forte e commovente all'Onu nel giorno del suo sedicesimo compleanno, lanciando un appello per il diritto all'istruzione dei bambini di tutto il mondo. Nello stesso anno è stata la più giovane candidata al premio Nobel per la pace ed è stata insignita del Premio Sakharov per la libertà di pensiero dal Parlamento europeo.