I vetri di Murano a Venezia

09/11/2021

L'area in cui sorgeva Venezia in epoca pre-romana rappresentava la zona dell'Alto Adriatico, il punto d'arrivo di tutti gli scambi marittimi con le coste orientali del Mediterraneo. Tra tutte le merci giunte dall'Oriente, il vetro godeva di un ruolo di rappresentanza. A riprova di ciò attraverso scavi effettuati per la bonifica di edifici storici, sono state repertate strutture abitative di epoca romana, per cui ufficialmente si pensava che la città di Venezia fosse sorta dalle città romane per trovare scampo dai barbari. 

Lampadario di vetrocristallo fatto a mano, dai vetrai di murano

Da ciò si può capire che l'arte veneziana del vetro provenga direttamente da quella romana dell'Alto Adriatico e, comunque, il vero e proprio sviluppo si ebbe nel medioevo. I vetrai veneziani cominciarono a praticare quest'arte ereditando l'uso del vetro sodico dagli orientali. Tale composizione si adatta a lavorazioni a caldo e in questo si distinsero per il gusto estetico e l'uso di più colorazioni. La capacità estetica per i veneziani è fondata sull'intuizione che il vetro sia un materiale estremamente malleabile e quindi adatto ad essere soffiato e modellato allo stato incandescente, ma capace di mantenere le stesse caratteristiche cromatiche anche nel prodotto finito. 

Vetraio a Murano, produce un cavallino rampante

I primi documenti che ci giungono sull'arte vetraria veneziana risalgono all'anno 982 d.C., anno in cui compare il nome di un artigiano vetraio a Venezia. Dopo il 982 si ebbe la conferma dell'esistenza di altri vetrai veneziani, ma nel XIII secolo il predominio risultò nettamente degli artigiani muranesi. Ciò fu dovuto al fatto che le vetrerie si concentrarono naturalmente nell'isola di Murano, tanto che nel 1291 lo Stato stabilì la distruzione di vetrerie costruite a Venezia deputandone a Murano l'origine storica.

Alla fine del XVI secolo, tremila persone sui settemila abitanti dell'isola di Murano erano coinvolti in qualche modo nel settore del vetro. Per diversi secoli, i vetrai di Murano mantennero un monopolio sulla qualità del vetro, sullo sviluppo o perfezionamento delle tecniche, tra cui quelle del vetro cristallino, del vetro smaltato, del vetro con fili d'oro (avventurina), del vetro multicolore (millefiori), del vetro-latte (lattimo) e delle pietre preziose imitate in vetro. Oggi, gli artigiani di Murano stanno ancora impiegando queste secolari tecniche, in ogni lavorazione: dall'arte contemporanea di vetro alle figurine di vetro di Murano, fino ai lampadari e tappi del vino.

I vetrai plasmano il vetro che è scaldato a 1400 gradi

Il vetro è costituito da silice, che diventa liquido a temperature elevate. Prima che il vetro passi da uno stato liquido ad uno solido, c'è un intervallo in cui il vetro diventa morbido e malleabile prima che s'indurisca completamente, permettendo all'artigiano di plasmare il materiale. Oltre alla silice, le altre materie prime, chiamate flusso o fondenti, ammorbidiscono a temperature più basse. Più ossido di sodio è presente nel vetro, più questo si solidifica lentamente. Questo è un fattore importante per la lavorazione manuale del vetro, perché concede al vetraio più tempo per modellare il materiale.  

La soffiatura del vetro di Murano

La soffiatura intorno alla metà del I secolo a.C. fu una tecnica che rivoluzionò la produzione vetraria, rendendo rapida ed accessibile la produzione di contenitori in vetro favorendone la diffusione anche presso le classi più modeste. L'origine della soffiatura avvenne nell'area siro-palestinese, inizialmente non esisteva una vera e propria canna da soffio bensì una canna vitrea cava che veniva chiusa ad una estremità permettendo la modellazione in quella zona in forma di boccetta, mentre nell'altra estremità avveniva la soffiatura generata dal maestro vetraio. In un secondo tempo l'oggetto modellato veniva staccato dal resto della canna vitrea. L'introduzione di una canna metallica rese più agevole il lavoro del vetraio ed ampliò la gamma produttiva.

Rispondi alle domande:

1. A quanti gradi deve essere scaldata la silice per diventare vetro?

2. Perché il Doge di Venezia, spostò i vetrai di Venezia, sull'isola di Murano?

3. Da quale regione proviene la tecnica della soffiatura?

4. Oggi, quale oggetti sono più richiesti dal publico?