Il Festival di Sanremo

21/02/2021

Qualcuno nel dopo guerra definì il Festival di Sanremo "la grande evasione": la colonna sonora di un'Italia canterina che si affacciava alla modernità, con il sole in fronte e la voglia di fischiettare. Dalla prima edizione (1951) ha fatto molta strada, cambiato location, pubblico e soprattutto format. Fino a diventare un prodotto commerciale da migliaia di euro amato, odiato e sempre discusso. Eppure in origine nessuno lo prese davvero sul serio.

La prima edizione si tenne nel Salone delle feste del Casinò Municipale di Sanremo: il pubblico era seduto intorno a tavolini da vecchio café chantant e mentre i cantanti si esibivano, loro cenavano, tra l'andirivieni dei camerieri.

Il casinó municipale di Sanremo.

Nilla Pizzi. Partecipò e vinse la prima edizione di Sanremo con la canzone "Grazie dei fiori"

«Il pubblico era scarso, tanto che fu necessario trovare delle persone da sistemare ai tavolini rimasti vuoti nella grande sala», racconta Leonardo Campus nel suo libro Non solo canzonette (Le Monnier): «non tanto per il prezzo - 500 lire non era una cifra impossibile - ma per il fatto che fino a quel momento il pubblico del casinò era abituato a manifestazioni di maggiore livello culturale».

A vincere la gara di allora fu Nilla Pizzi, che stracciò tutti con la canzone Grazie dei fiori. Sarà sempre lei, negli anni successivi, a far cantare gli italiani con Vola colomba, a fare una criptica critica sociale con Papaveri e papere - in cui alcuni videro una satira contro i potenti democristiani - e a inneggiare alla speranza con Una donna prega.

Domenico Modugno canta "Volare".

In diretta TV

Nel 1953 poi, a due anni dal debutto, qualcosa cambiò: sparirono i tavolini della sala e si decise di far accedere gli ospiti solo se muniti di invito. I bagarini pare ne vendessero sottobanco alcuni all'esorbitante cifra di 10.000 lire (circa 130 euro di oggi). La stampa si interessò seriamente al fenomeno, a cui partecipavano sempre più concorrenti. Il dado era tratto.

Il trofeo del Festival, é il leone e la palma che portano successo al vincitore.

Due anni dopo fu la volta infatti della prima diretta televisiva: non andò in onda tutta la trasmissione, ma la Rai si collegò con il Casinò Municipale di Sanremo alle 22:45, in "seconda serata", al termine del varietà Un due tre di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello. Il circuito mediatico era attivato. L'opinione pubblica parlava del Festival, si interessava dei suoi cantanti e soprattutto fischiettava le canzoni di Domenico Modugno. Sulla sua canzone "Volare" sono fiorite leggende: si dice sia stata scritta dall'autore Franco Migliacci ubriaco, mentre con la testa pesante fissava il dipinto "Il gallo rosso" di Chagall. L'idea del ritornello "volare, oh oh" sarebbe venuta invece a Modugno una mattina, mentre osservava con la moglie Franca il cielo azzurro dalla finestra della sua casa, a Roma. 

La scenografia del palcoscenico del Festival, sempre molto elaborato.

Mr. Volare

Fino a quando Mr Volare (come Oltreoceano ribattezzarono Domenico Modugno) fece la canzone: dal palco del Festival nel 1958 intonò una delle melodie più celebri della storia della musica italiana Nel blu dipinto di blu (poi nota come "Volare" per via del celebre ritornello). Sembrava un redentore: cantava a braccia aperte e la sua melodia era liberatoria, ottimista, energizzante.

Il successo degli anni '90

Il podio del Festival di Sanremo 1994 (da sinistra verso destra: la terza classificata Laura Pausini, il vincitore Aleandro Baldi e il secondo arrivato Giorgio Faletti) e la vincitrice del Festival di Sanremo 1995 Giorgia (a destra).

Sanremo Story - Documentario, dal 1985 al 1991


Gli anni novanta sancirono il ritorno di Sanremo come appuntamento fisso per la società italiana per il Festival di Sanremo 1990, tornarono le giurie popolari, ma anche l'orchestra e gli interpreti stranieri in gara. Queste, al contrario delle edizioni precedenti, colpirono stavolta gli esponenti della musica dell'ultimo trentennio a tutto vantaggio delle "nuove voci" emergenti, come Laura Pausini (vincitrice della categoria Giovani al Festival di Sanremo 1993 e terza l'anno dopo fra i "Campioni"), Biagio Antonacci, Andrea Bocelli e Giorgia (vincitrice del Festival di Sanremo 1995).

A confermare il tentativo di svecchiamento della canzone italiana, a partire dal 1995 fu garantito l'accesso alla finale dei "Campioni" ai primi classificati fra i giovani talenti.