La storia del tè Twinings

19/01/2022

Nel 1701 Thomas Twining era alla ricerca di un lavoro diverso da quello della famiglia, attiva da tempo nella lavorazione della lana. Trovò in Thomas D'Aeth, un commerciante che importava beni esotici nella città di Londra, il compagno ideale per cambiare aria. D'Aeth importava e vendeva di tutto, dal caffè al tè sino a profumi e spezie provenienti dai commerci della Compagnia britannica delle Indie Orientali.

Il negozio originale è aperto da 300 anni nello stesso posto.

A Thomas il lavoro piacque, aveva solo 26 anni all'epoca, e qualche anno più tardi, nel 1706, aprì la propria caffetteria sulla Strand, a due passi dall'Opera House e da Covent Garden, e la chiamò Twinings Tea House.

Inizialmente si dedicò alla vendita del caffè, ma la specialità per la quale era conosciuto era il tè. In breve tempo si diffuse la voce che Thomas aveva le miscele migliori di Londra, importate dal lontano Oriente per il consumo dei ricchi londinesi.

Nel giro di circa 10 anni, sicuramente entro il 1720, Twining divenne sinonimo di tè confezionati a secco, e l'azienda smise completamente di trattare il caffè. Questa tecnica di conservazione e preparazione della bevanda fu fondamentale per la diffusione del tè perché consentì anche alle donne, cui l'accesso alle caffetterie era negato, di berlo all'interno dei salotti privati.

Nonostante si possa pensare che l'abitudine di bere il tè in Gran Bretagna sia antica quanto la nazione stessa, la bevanda fu introdotta soltanto nel 1660 da una regina portoghese. Grazie al colonialismo degli inglesi e al commercio con le Indie orientali di imprenditori come Thomas Twining, il tè divenne rapidamente la bevanda nazionale dei britannici, che la esportarono come una tradizione propria in tutto il mondo.

La tazza da tè con la foto di Thomas Twining.

Oggi Twinings è sinonimo di tè di qualità, e oltre 300 anni dopo il negozio originale sulla Strand è ancora in piena attività. Il logo "TWININGS" è lo stesso dal 1787, il che ne fa il più antico logo aziendale in uso a tutt'oggi. Per premiare l'attività dell'azienda, nel 1837, nell'anno della sua incoronazione, la regina Vittoria concesse alla compagnia il mandato reale, un merito che conferiva a Twinings l'onore di fornire il tè alla famiglia reale.

Il tè può essere considerata la bevanda più consumata nel mondo dopo l'acqua, è universale e allo stesso tempo particolare, specialmente con le tradizioni che caratterizzano questo rituale in ciascun paese.
Particolarmente consumato negli stati dell'Estremo Oriente, ovvero Cina, Giappone, Corea, Malesia, Indonesia e Tailandia specialmente nella versione da noi chiamata tè verde, è altrettanto diffuso in Europa nei paesi anglosassoni e in Olanda, qui però nelle sue varianti essiccate.
La parola deriva dal cinese min (pronuncia tei) contrassegnato dal carattere 茶.
Questa radice cinese sta alla base della parola con cui la bevanda viene identificata in molte lingue, ovvero: malese, danese, inglese, spagnolo, svedese, yiddish, ebraico, cingalese, tamil, finlandese, francese, italiano, lettone, tedesco, olandese e ungherese. 

La magia del tè che ha stregato tante persone da diventare quello che è adesso, sta tutta nelle foglie di una pianta, la stessa pianta: la Camellia sinensis.
Da questa particolare variante di camelia, nasce tutto quello che noi conosciamo.
Per praticità i tè vengono suddivisi in sei principali categorieil tè nero,

  • il tè verde,
  • il tè oolong,
  • il tè bianco,
  • il tè giallo,
  • il tè postfermentato

Tutte le diverse varietà derivano dalle foglie della medesima pianta, ma sono create attraverso trattamenti differenti e presentano diversi gradi di ossidazione (comunemente chiamata "fermentazione"). 

Storia del tè in Europa
Il tè ha origine cinese e da sempre viene coltivato negli sterminati campi da tè, nei lunghi filari e nei terrazzamenti delle località collinose.
Si può dire che la storia del tè sia stata tutta orientale fino al Cinquecento circa, anni in cui, per la prima volta, portoghesi e olandesi entrano in contatto con la cultura del Giappone ed iniziano ad importare alcune delle tipicità di quei luoghi: spezie, tè, ecc.
La Compagnia Olandese delle Indie Orientali è stata la prima importatrice di quella che diventerà subito una bevanda di gran moda in tutta l'Europa, surclassando il caffè ed entrando di prepotenza tra le corti europee e tra i popolani.
L'approvazione per il commercio delle foglie di tè venne data dalla Regina Elisabetta I in persona che acconsentì allo smercio nei suoi territori.
Sulla scia del successe venne creata la Compagnia Britannica del Tè

Questo ingresso ad effetto sarà quello che garantirà il suo posto al sole nelle più rigide tradizioni inglesi, tanto che risulta davvero difficile immaginarci un inglese senza il tè delle cinque.