Verona: tra romanticismo e storia.

15/09/2021

"La porta d'Italia" e la patria del Pandoro accoglie tra le sue mille meraviglie a cominciare dall'Arena, che durante l'estate ospita gli amanti delle arti con un cartellone prestigioso chiamato Opera Festival. Nella città di Verona, dall'opera alla tragedia, quella amorosa, il passo è breve: qui si trova la famigerata casa di Giulietta. E ancora la Chiesa di San Zeno Maggiore, le Arche Scaligere, Castelvecchio, i ponti sull'Adige e l'animata Piazza delle Erbe, dove sorseggiare uno spritz al tramonto aspettando una cena tipica a base di pearà (salsa povera) e paparele (formato di pasta).

Il pandoro è diverso dal panettone: qual'è la differenza?

La vera storia del Pandoro, il dolce veronese.

L'unica certezza è che il pandoro è nato (commercialmente parlando) a Verona, quando il pasticcere Domenico Melegatti ottenne da parte del Ministero di Agricoltura e Commercio del Regno d'Italia il brevetto per un dolce natalizio. Era il 14 ottobre 1884 e da allora il Natale non sarebbe stato più lo stesso!

Per realizzare la sua ricetta, il pasticcere Melegatti prese ispirazione dalla tradizione veronese. Nei villaggi che si trovano in queste zone infatti sin dall'antichità le donne cucinavano il Levà, un dolce lievitato, ricoperto di mandorle e zucchero. Melegatti utilizzò la stessa ricetta, aggiungendo uova e burro, ma eliminò la copertura, per rendere l'impasto molto soffice e morbido.

Sopra il pandoro viene spolverato lo zucchero a velo.

La forma a stella venne realizzata invece da Angelo Dall'Oca Bianca, un pittore che creò lo stampo a piramide con otto punte. Da subito il pandoro fu un grande successo ed entrò a far parte della tradizione natalizia italiana insieme al panettone. Resta solo un piccolo dettaglio da scoprire: perché il pandoro si chiama così? Secondo una leggenda il nome gli fu dato da un pasticcere. L'uomo, dopo aver tirato fuori dal forno il dolce, rimase sorpreso dal suo colore dorato e lo chiamò "Pan d'oro", da qui il termine "Pandoro" che oggi tutti conosciamo molto bene.

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Da fuori sembra un'antico anfiteatro romano, ma si svolgono anche moderni concerti.

L'Arena di Verona è un anfiteatro romano situato nel centro storico di Verona, icona della città veneta insieme alle figure di Romeo e Giulietta. Si tratta di uno dei grandi fabbricati che hanno caratterizzato l'architettura romana ed uno degli anfiteatri antichi giunto a noi con il miglior grado di conservazione, grazie ai sistematici restauri eseguiti fin dal Cinquecento; proprio per questo motivo, nonostante le numerose trasformazioni subite, esso consente al visitatore di poter facilmente comprendere la struttura di questo genere di edifici, rigorosamente soggetti alla funzione cui erano destinati ma dotati comunque di una essenziale bellezza.

Le scenografie sono allestite con cura per non danneggiare l'antica struttura.

Nella stagione estiva ospita il celebre festival lirico areniano, le cui stagioni si svolgono ininterrottamente dal 1913,mentre in quelle primaverile e autunnale è tappa di molti cantanti e musicisti internazionali.

La platea è evidenziata dal colore rosso che contrasta con la parte romana della struttura.

La casa di Giulietta è un palazzo medievale di Verona, situato in via Cappello, a poca distanza dalla centrale piazza delle Erbe. La tragedia di Romeo e Giulietta ha trovato a Verona dei riscontri e la fantasia ha mescolato leggenda e realtà, tanto che sono stati riconosciuti vari luoghi in cui si sarebbe svolta la vicenda narrata da Shakespeare.

Nel cortile della casa c'è anche una statua di Giulietta.

Sono esistite effettivamente due famiglie di nome Montecchi e Capuleti (il nome esatto è però Cappelletti): dei Cappelletti si ha conoscenza della loro presenza fino agli anni della permanenza di Dante a Verona, nella casa di Giulietta, situata in prossimità di piazza Erbe, dove la loro presenza è testimoniata dallo stemma del cappello sulla chiave di volta dell'arco di entrata al cortile della casa.

Molte persone famose hanno lasciato fiori nel corso dei secoli.

La tomba dei due amanti, fu identificato nel Cinquecento in un sepolcro vuoto in marmo rosso veronese, nei pressi di un convento. Furono molti coloro che resero omaggio ai due amanti in questo luogo, tra cui Madame de Staël, Maria Luisa d'Austria, Heinrich Heine, Charles Dickens e lo stesso George Byron. Le tomba venne più volte spostata in modo da trovare un luogo che potesse valorizzarla, la sua sistemazione definitiva si ebbe quindi nel 1937 grazie all'opera del direttore dei musei civici Antonio Avena: essa venne traslata in ambienti sotterranei rivisitati in chiave gotica e scenografica. 

La casa di Romeo sembra un castello.

L'ultimo luogo in ordine cronologico a essere riconosciuto è la casa di Romeo, la quale mostra intatta la sua natura e aspetto di casa fortificata; essa appartenne ai Nogarola, amici fidati dei Della Scala, e si trova accanto alle arche scaligere, dove riposa anche Bartolomeo I della Scala, sotto il cui dominio si sarebbe svolta la vicenda secondo Luigi da Porto. Più che i singoli luoghi legati alla tragedia, è però l'idea della folcloristica Verona medievale in cui si sarebbe svolta la vicenda di cui si sono innamorati turisti, spettatori e lettori. 

Il fiume Adige

Il fiume è stato protagonista di alcune devastanti alluvioni. L'Adige scorre a Verona all'interno di possenti muraglioni, argini costruiti dopo la terribile alluvione del 1882 per proteggere la città da altre piene. Il fiume ormai si limita ad attraversare la città rinchiuso tra questi argini in mattoni.

Nel settembre 1882 il fiume ruppe gli argini in nove punti a Bolzano e a San Michele all'Adige, e inondò la parte nord della città di Trento; la piena provocò anche un'alluvione a Verona e un'alluvione in Polesine. Proprio per salvare la città di Verona da possibili inondazioni, nella prima metà del XX secolo fu progettato, costruito e completato nel 1959 un tunnel che congiunge l'Adige con il lago di Garda,  e che è in grado di convogliare le acque in eccesso dal fiume al lago. A causa della notevole differenza di temperatura e qualità delle acque, si fece ricorso al travaso delle acque molto raramente, soltanto quando strettamente necessario. Il tunnel venne usato infatti soltanto 11 volte.  

La Fiera di Verona

La Fiera di Verona è uno dei maggiori poli fieristici d'Italia, con alcuni eventi che nel corso degli anni hanno ottenuto rilevanza e in alcuni casi primazia a livello mondiale con espositori e visitatori che giungono a Verona da ogni parte del globo.

Verona: 114° Fieragricola

Come per esempio: la Motorbike Expo a gennaio per tutti gli appassionati delle due ruote a motore. Presentazione di nuovi modelli, accessori, customizzazione. La Vinitaly a marzo: la più grande fiera al mondo di vino italiano ed enologia. In contomitanza anche il salone dell'olio. La Fieracavalli a settembre la più antica fiera di Verona. Il cavallo e tutto ciò che vi gira attorno: allevamento, competizioni, ippoturismo e tanto altro. 

Rispondi alle domande:

1. Qual'è la differenza tra pandoro e panettone?

2. Perchè si chiama "Pandoro"?

3. Chi ha costruito l'arena di Verona?

4. Qual'era il vero cognome dei Capuleti?

5. Di quale materiale è costruita la tomba dei due amanti?

6. Cosa sembra la casa di Romeo?

7. Perché il fiume Adige è pericoloso?

8. A cosa serve il tunnel Adige-Garda?

9. Cosa si espone nella Fiera di Verona?